A partire per le vacanze si corre sempre qualche rischio: un alloggio non all’altezza delle aspettative, prezzi elevati, magari anche brutto tempo.
Bene, potrei dire che queste vacanze appena trascorse in Val d’Ega, ai piedi del Latemar, sono state semplicemente perfette. A cominciare dal viaggio senza le temutissime code in autostrada. Poi la casa, cercata e scelta in rete: un bell’appartamento per due con un balcone dove bastava piazzare il cavalletto con la macchina fotografica, sedersi comodamente e cominciare a scattare, ora a destra, ora a sinistra: di qua il Latemar, di là il Rosengarten/Catinaccio. Si poteva desiderare di meglio? Se sì, allora noi possiamo calare i nostri assi: la signora Helga, deliziosa padrona di casa, tempo bello, paese piccolo e rilassante, cucina raffinatissima, panorami mozzafiato, pareti a picco per centinaia di metri, torri svettanti di roccia calcarea, pinnacoli che sembrano fatti in spiaggia con la sabbia bagnata. E ancora fenditure vertiginose, forme e colori che solo queste montagne sanno regalare, incoronate dalle nuvole capricciose e dai magnifici boschi di abeti e aceri. Paesaggi incantati, in ogni caso -con il sole o con le nuvole- lo spettacolo è assicurato e se si vuole qualcosa di più basta accomodare le terga in una qualsiasi seggiovia. Così ci si ritrova a dondolare nel vuoto e nel silenzio e a salire su verso quelle muraglie imponenti che ineffabili sembrano guardarti e volerti sfidare a raggiungerle, a scalarle, a conquistarle. La vacanza perfetta.
Solo una piccola nota negativa: quelle turbe di motociclisti tedeschi che con le loro cavalcature rompono il silenzio (e non solo) di luoghi tanto incantevoli. Monotoni nel loro andare su e giù per i fondo valle e le curve. Monotoni nel loro colore: nero integrale! Casco, tuta, accessori, moto, cerchioni, tutto solo e soltanto nero! Tetri, sembrano essere qui solo per consumare curve su curve e per imporre la loro angoscia. Dopo essere stati rapiti dal tramonto sul Karersee, ci domandiamo per quale motivo queste inquietanti figure debbano spezzare l’incantesimo.